16 mar 2017

 

Jane Austen : il mistero della morte secondo la British Library

Da circa duecento anni gli storici si interrogano sulle cause della morte di Jane Austen. La nota scrittrice inglese morì il 18 luglio 1817 a soli 41 anni. Misteriose continuano ad essere le ragioni del decesso come in un libro giallo. Gli studiosi hanno supposto diverse teorie probabili, dal cancro alla malattia di Addison. Ora secondo la British Library viene fuori la teoria dell'avvelenamento involontario da arsenico. 


statua di cera di Jane Austen (Jane Austen Center)







La scrivania portatile di Jane Austen (British Library)

Tutto parte da alcuni occhiali ritrovati in una scrivania appartenuta alla scrittrice. Alla morte dell'autrice la sua scrivania portatile venne ereditata dalla sorella Cassandra, tramandata dalla famiglia nel corso degli anni. Nel 1999 Joan Austen-Leigh una bisnipote donò generosamente questa scrivania alle cure della British Library. Dentro un cassetto vi trovarono tre paia di occhiali uno con montatura metallica gli altri due di tartaruga.



Gli occhiali di Jane Austen

La biblioteca ha fatto testare gli occhiali per misurare la gradazione, e ne è venuto fuori che tutte le lenti sono convesse, il suo proprietario in poche parole aveva bisogno di questi per leggere, fra questi quelli di tartaruga sono di una gradazione più alta. E' probabile che prudentemente Jane Austen all'inizio abbia usato le lenti con la montatura di metallo e in seguito abbia utilizzato quelli con il grado più elevato per i suoi lavori di ricamo.


"Amava cucire, ed era una grande esperta di ricamo e punto a croce, le cose preferite a quel tempo... Sapeva lanciare i bastoncini di sciangai per noi meglio di chiunque altro, ed era straordinariamente brava a volano. Talvolta cercava sollievo in questo semplice gioco, quando soffriva di debolezza agli occhi e non poteva né cucire né leggere a lungo." scrive il nipote J. E. Austen-Leigh nella sua biografia.





La casa di Chawton

Come scrive Mason Currey nel libro  Rituali quotidiani  Jane viveva nella solitaria casa di Chawton, in Inghilterra, con la madre, la sorella, qualche amico intimo, e tre domestici. Tra lo stabilirsi a Chawton nel 1809 e la sua morte, Austen fu molto produttiva: revisionò le versioni precedenti di Ragione e sentimento e Orgoglio e pregiudizio per la pubblicazione, e scrisse tre nuovi romanzi, Mansfield Park, Emma e Persuasione.


Scriveva nel salotto di famiglia, "soggetto a tutti i tipi di interruzioni occasionali", ricorda il nipote, su piccoli fogli di carta, che potevano essere nascosti o coperti con un pezzo di carta assorbente. Tra la porta d'ingresso e lo studio c'era una porta che cigolava quando veniva aperta; lei si oppose a farla riparare poiché serviva ad avvisarla su qualcuno che stava entrando.


La scrittrice si lamentava spesso dei suoi problemi di vista, nelle lettere definiva i suoi occhi "deboli", ed è possibile che lentamente a causa di problemi di salute avrebbe avuto bisogno di lenti più forti. L'optometrista Simon Barnard, incaricato di valutare i risultati, crede che questo possa essere dovuto a problemi sistemici come il diabete che può portare alla cataratta, nel corso degli anni l'indebolimento della vista sarebbe stato sempre più evidente, ma c'è da dire che il diabete all'epoca era fatale, non vi erano cure specifiche e molti non sarebbero vissuti abbastanza per le diverse prescrizioni. 


 Alla sorella Cassandra 
gennaio 1799
Sono stata raffreddata e la debolezza mi ha preso uno dei miei occhi per qualche giorno, il che rende la scrittura non molto piacevole né molto redditizia, probabilmente dovrò evitarla il tempo per finire questa lettera...il disturbo nell'occhio è una seccatura, poiché non sono in grado di leggere o lavorare da venerdì, ma uno dei vantaggi derivato da esso sarà di diventare un esperta in musica appena finisce questo gelo (Jane amava comporre musica e suonare) 


Sempre secondo Barnard un altra ipotesi sullo sviluppo della cataratta può essere un avvelenamento da metalli pesanti come l'arsenico cui è noto per lo sviluppo della malattia.
Nonostante la sua tossicità l'arsenico era di uso comune nella vita e negli oggetti dell'Inghilterra vittoriana, così come poteva essere trovato nell'acqua potabile, in farmacia come liquore arsenicale antianemico e ricostituente, per curare reumatismi, per la colorazione dei tessuti, nelle vernici, nella conservazione della frutta, della verdura, nel vino, e talvolta scambiato per zucchero.


Alla metà del 1800 un venditore di dolciumi William Hardaker, fu coinvolto nell'uccisione di diverse persone per un errore del suo assistente: nel magazzino scambiò un sacco di triossido di arsenico per zucchero. Solo nel 1851 venne introdotta una legge per regolamentare la vendita di qualsiasi sostanza velenosa.


 
L'idea dell'avvelenamento da arsenico venne avvalorata nel 2011 da parte della scrittrice di gialli Lindsay Ashford. La Ashford arrivò a questa conclusione dopo aver letto le descrizioni sulla varia pigmentazione del viso di Jane Austen, elementi che appaiono comunemente con l' arsenico. Lindsay Ashford ne ha ricavato un romanzo inedito in Italia The Mysterious Death of Miss Austen che si allontana dalle teorie di avvelenamento accidentale e prende in considerazione l'omicidio sospettato dalla governante. L'assenza di odore e sapore ne faceva un veleno da delitto perfetto anche in letteratura Madame Bovary si uccide con questo. Agatha Christie lo usa in  E' troppo facile.



E' naturale essere cauti a questo punto: anche se lenti graduate erano in uso ai tempi di Austen, non sappiamo se questi occhiali siano stati prescritti per lei da un medico, e non possiamo essere completamente sicuri che li portava sempre, ma la British Library ci tiene ad aver effettuato questi test nella speranza che altri possano condividere le loro idee e opinioni.





D'altra parte nel suo romanzo Emma (1815) vi si può trovare un riferimento forse autobiografico alla vista e agli occhiali:

"E in verità anche se gli occhi della mamma non sono buoni come una volta, può vederci ancora in modo sorprendente, grazie a Dio, con l’aiuto degli occhiali. È proprio una benedizione! Gli occhi della mamma sono proprio buoni. Jane dice spesso, quando è qui: “Sono sicura, nonna, che dovete avere avuto una vista buonissima per vederci come ci vedete, e avete fatto tanti bei lavori! Vorrei solo che i miei occhi durassero altrettanto”».

❋❋❋❋

Il 2017 segna il duecentesimo anniversario della morte di Jane Austen e l'Inghilterra si prepara a celebrarla con eventi, mostre, conferenze, passeggiate, pic nic e giochi a tema. Per rimanere in tema medico fra gli eventi alla Allen Gallery, Church Street, Alton, Hampshire dal 3 giugno al 20 agosto vi è un ritratto del medico/farmacista di Jane Austen, William Curtis, possibile ispirazione per il personaggio di Mr Perry, il farmacista di Emma, "un uomo intelligente e dai modi signorili".

Nel mese di aprile 1817, Jane Austen scrisse al fratello Charles: "Dopo essere visitata dal signor Curtis, i miei disturbi sono passati, mi sono sentita meglio questa mattina". Ma verso la fine di maggio, nella sua ultima lettera sopravvissuta scritta da Chawton afferma che "Il nostro farmacista di Alton non è in grado di riuscire a guarirmi".




▶ Vedi anche l'articolo su  Ragione e sentimento: il romanzo di una lady





Fonti: 



















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