29 giu 2016

 

L'incubo di Hill House | Shirley Jackson e la casa maledetta

Considerato un classico del genere "case stregate" L'incubo di Hill House è sicuramente uno dei più importanti romanzi horror della storia 

Hill House è una vecchia dimora costruita un secolo fa da un uomo di nome Hugh Crain che voleva farne una casa di campagna, sperando di veder crescere figli e i nipoti nell' agiatezza. Sfortunatamente la dimora si rivelò nefasta sin dai primi giorni in cui i suoi proprietari vi misero piede. La giovane moglie di Crain morì all'improvviso prima di insediarsi: durante il tragitto la carrozza si rovesciò nel viale e la signora, nella casa che suo marito aveva fatto costruire per lei, ci entrò da morta. Crain rimase solo con due bimbe da allevare, infelice e amareggiato, ma non lasciò mai Hill House. Si risposò altre due volte e fu sfortunato con queste donne, morte in circostante misteriose. Pareva quasi che la casa c'entrasse in qualche modo.  




L'incubo di Hill House uscì nel 1959. Risulta il più noto romanzo di Shirley Jackson considerato un classico del genere "casa infestata" giustamente descritto da Stephen King come uno dei più importanti romanzi horror del 20 ° secolo. "Si potrebbe anche dire che la migliore definizione per la casa stregata sarebbe una casa con una storia terribile".

Così King si esprime in favore di Shirley Jackson. Ma non pensate all'horror tradizionale, lo stile della Jackson è quello classico del racconto psicologico alla Henry James del Il giro di vite, dove l'orrore e i demoni sono forse più nella mente dei personaggi che nella realtà, anche se la casa stessa condiziona le loro menti.







In Hill House la storia si intreccia su quattro personaggi principali: il dr. John Montague, un investigatore del paranormale; Eleanor Vance, una ragazza timida che ha passato gran parte della sua vita reclusa prendendosi cura di sua madre invalida; Teodora, una donna ardente con tendenze lesbiche; e Luke Sanderson, il giovane erede di Hill House, ora il nuovo proprietario.

Il dr. Montague è convinto di trovare prove scientifiche sull'esistenza del soprannaturale. Riunirà a Hill House alcune persone scelte per le loro precedenti esperienze con eventi paranormali, fra queste ci sono appunto Eleanor e Theodora.

Il gruppo legherà quasi subito, ma la paura è un sentimento distruttivo e le manifestazioni nella casa creeranno delle divisioni nei loro inquilini. La Jackson narra la storia con grande abilità e sottigliezza e fra questi aggiunge una nota ironica sul personaggio di Dudley, il guardiano, che dà il benvenuto al gruppo:  
- Sarebbe lei Dudley, il guardiano? - Sì, sono Dudley, il guardiano - rispose l'uomo, facendole il verso. - Chi altro pensava di trovare ? -
Il vecchio, onesto domestico di famiglia, orgoglioso e fedele, ma del tutto antipatico.
- E lei e sua moglie custodite e curate la casa da soli? -
- E chi altri? - fu la risposta, simile a un vanto, a un ritornello, a una maledizione...
- Non vedo l'ora di entrare in casa al più presto - dirà Eleanor.
Dudley trattenne un ghigno e la fissò con occhi torvi. - Io, se vuole saperlo, non gironzolo da queste parti dopo che s'è fatto buio - . 







In Danse Macabre Stephen King dice che un racconto di case stregate deve fornire un contesto storico e la Jackson lo stabilisce con il lettore subito all'inizio. 

Nessun organismo vivente può continuare per molto a mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano a detta di alcuni. Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant'anni  e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola.


L'incubo di Hill House, (The Haunting of Hill House) ora ristampato da Adelphi, sempre secondo King, appare una storia di casa stregata quasi perfetta.

D'altronde la casa per una donna, in questo caso Eleanor protagonista della storia, è più di una semplice abitazione: può rappresentare una sorta di regno confortevole con responsabilità, un luogo che dà sicurezza, un estensione di noi stessi, pertanto una casa con l'intervento di un entità estranea, un'intruso, distrugge questo ideale, generando orrore e insofferenza.

E alla casa non piace che i suoi ospiti se ne vadano, pare quasi ne abbia a male.
L'ultima persona che tentò di andarsene, racconterà Montague, venne uccisa anni prima dal suo cavallo terrorizzato, facendo volare l'uomo contro un grosso albero del vialetto.  





  • La storia vera


«L’ispirazione per scrivere una storia di fantasmi», scrive Lenemaja Friedman, biografa della scrittrice, «venne a Miss Jackson mentre leggeva un libro che raccontava la storia di alcuni ricercatori di fisica del 19° secolo, i quali affittarono una casa stregata per studiarla e registrare le loro impressioni su ciò che avevano visto e sentito allo scopo di presentare poi un trattato alla Società di Ricerca di Fisica. Pensavano di essere molto scientifici e di accertare tutto, e pure la storia che usciva dai loro aridi resoconti non era la storia di una casa stregata, ma la storia di gente onesta, certo mal consigliata, ma molto determinata, motivata ed esperta. La storia la eccitò così tanto da farle creare subito la sua casa stregata e i suoi scienziati, intervenuti a studiarla»


La scrittrice incominciò una sua ricerca, ossessionata dalla visione di un vecchio edificio notato a New York e si mise a sfogliare giornali, riviste e libri in cerca di altre foto su case stregate; alla fine trovò quella di una casa che pareva adatta per il romanzo, un edificio che appariva con una sorta di malignità e di decadimento, l' ideale per una casa posseduta da entità estranea.
La casa si trovava in una cittadina della California dove abitava la madre, lei gli scrisse sperando di saperne di più. Non solo sua madre la conosceva, ma le disse che a costruirla era stato il bisnonno della Jackson. 

Il libro riporta la storia dei ricercatori di cui aveva letto in precedenza: quattro ghostbusters dentro una casa con una terribile reputazione e che sembra essere "nata male".
Narrando per merito della protagonista la sensitiva Eleanor, le loro strane avventure, giungendo infine a un terribile finale.





  • Il libro 

L'INCUBO DI HILL HOUSE
Adelphi








  • L'autrice 





Shirley Jackson (1916 - 1965) nata a San Francisco iniziò presto a scrivere racconti.
Il primo intitolato Janice era la storia di uno studente di college amareggiato che raccontava con disinvoltura il suo tentativo di suicidio, venne pubblicato nel 1937.
Il suo primo romanzo The Road Through The Wall uscì nel 1948. Lo stesso anno pubblicò sul New Yorker il racconto distopico La lotteria che pare abbia ispirato Hunger Games. Poi nel 1954  Lizzie  storia di una giovane con disturbo della personalità multipla.
Del 1962 è Abbiamo sempre vissuto nel castello  anche qui una grande casa, magia, uno strano omicidio e una famiglia isolata.

Dal romanzo L'incubo di Hill House sono stati tratti due film Gli invasati (1963) e Haunting - Presenze (1999) e prossima una seria tv per Netflix.

Nel libro che raccoglie saggi e racconti Let Me Tell You  dice di se stessa:
"Sono una scrittrice che, a causa di una serie di errori innocenti si è ritrovata con una famiglia di quattro figli, un marito, una casa con diciotto camere e nessun aiutante, poi due alani e quattro gatti, anche se è sopravvissuto a lungo un criceto.
Ci dovrebbe essere anche un pesce rosso da qualche parte. In ogni caso, questo significa è che ho al massimo un paio d'ore al giorno da passare alla macchina da scrivere, e circa sedici includendo quelle poche ore di sonno, a chiedere cosa fare per la cena, controllando i cani che si mettano in salotto prima di una decente pulizia, poi portare i bambini a lezione di danza, e di francese, lezioni di equitazione e poi in città per comprare un disco di Ricky Nelson o cambiarlo con uno di Fats Domino... In particolare, aggiungo che non posso utilizzare il telefono.
Poiché c'è sempre qualcuno attaccato al telefono. Il meglio che posso fare è gridare dalla porta d'ingresso al figlio del droghiere quando passa, e dire al padre se mi prepara quattordici costolette di agnello quando passo al negozio." (Memory and Delusion)





Gentile lettrice/lettore ritorna a trovarci nel blog, altre centinaia di articoli sui libri ti potrebbero interessare  vedi  
nella   Mappa del sito

















Scopri altri libri da leggere