24 nov 2014

 

Letture per l’inverno. Libri consigliati per una buona lettura invernale

Romanzi e racconti da leggere nelle fredde giornate invernali


Che cosa rende piacevole lidea di una buona lettura invernale ? Per me può avere che fare con bevande calde, coperte felpate e un comodo divano, oppure disteso su un letto o magari davanti al tepore di un caminetto. I libri consolatori invernali sono diversi da quelli che in un certo senso si potrebbero scegliere d'estate. Fra le pagine troviamo personaggi che incontrano difficoltà ma mostrano un vero amore per la vita invece di disillusione, e non dispiace avvolti nel tepore se ci vuole un po' più di tempo per leggere.




"Questa è la storia di quel che la pazienza di una donna può sopportare, e che la determinazione di un uomo può ottenere" inizia così La donna in bianco di Wilkie Collins considerato tra i primi romanzi gialli e anche uno dei primi del genere " romanzi di sensazione” genere letterario di narrativa popolare melodrammatica. 
Wilkie Collins era molto amico di Dickens tanto che  quando nel 1859 fondò la rivista  All the Year Round l’anno dopo vi fece pubblicare questo romanzo a puntate.

The Woman in White


Fra le strade nebbiose e buie di Londra una misteriosa figura femminile vestita di bianco si aggira alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Walter Hartright, un giovane e squattrinato professore di arte, incontrerà questa donna "vidi stagliarsi solitaria la figura di una donna, vestita di bianco dalla testa ai piedi, che mi scrutava con espressione grave, e con la mano indicava la nuvola scura sopra Londra, guardandomi dritto negli occhi,"  capirà poi che è una pazza fuggita da un manicomio. Ma il giorno dopo andrà ad insegnare in un nuovo istituto e fra i suoi nuovi allievi  c’è Laura Fairlie stranamente molto somigliante alla donna che aveva incontrato il giorno prima… 










Il racconto di Tolstoj  Il padrone e il lavorante  è un classico invernale dove un proprietario terriero vuole raggiungere la città in modo più rapido per un affare commerciale l'acquisto di un terreno prima che altri contendenti possano arrivarci. Durante il cammino insieme al suo lavorante si ritroveranno in mezzo a una bufera di neve smarrendo la strada. Il lavorante verrà colpito da ipotermia. Il padrone lo vuole lasciare e tornare indietro, ma la sua coscienza lo porterà a ritornare e salvare l’uomo tenendolo al caldo per tutta la notte. Tolstoj  ripete ancora una volta uno dei suoi temi famosi: che l'unica vera felicità nella vita si  trova vivendo per gli altri.










Basler Sanatorium, Davos 1900



Negli anni precedenti la Grande Guerra Hans Castorp andrà a trovare il cugino malato in un sanatorio in Svizzera, ma colpito dal luogo ci rimarrà poi per diversi anni . Questo in sintesi è La montagna magica o incantata di Thomas Mann questo libro è tante cose: un classico modernista, un romanzo di formazione tradizionale, una commedia di costume, un'allegoria borghese del ‘900 in Europa, e - cosa forse più importante - il libro ideale per tenervi compagnia nelle lunghe notti d'inverno, quando a seconda di quale influenza o malanno prenderà il sopravvento sarete costretti a  fare starnuti al capezzale (lo scrivente non intende assolutamente portarvi jella, ma si sa che con la stagione fredda è statisticamente probabile influenzarsi) .
Il romanzo di Mann ritrae in modo convincente la malattia come uno stato della mente e del corpo. Hans si crogiola positivamente nel suo status "orizzontale" "La sua eccellente sedia a sdraio col cuscino tripartito e il rullo per il collo era spinta contro il parapetto di legno sul quale si era posato un cuscino di neve; a fianco, sul tavolinetto candido era accesa la lampadina elettrica, accanto a una pila di libri e a un bicchiere di latte grasso, il latte della sera, che alle nove era portato in camera a tutti gli inquilini del Berghof; Castorp vi versava un po' di cognac per renderlo piú piacevole al gusto." 
Contemplando il fascino della notte invernale fra l’inerzia e il lavoro mentale. L'intera opera è pervasa da un umorismo sornione e gentile, che lo rende un piacere assoluto da leggere.






Nella Francia del nord durante la guerra franco prussiana del 1870 l’esercito prussiano ha invaso Rouen. Un gruppo di cittadini benestanti si prepara a lasciare la città per il porto di Le Havre, insieme a loro si unirà una prostituta paffuta di nome Palla di sego (o Pallina) dapprima indignati, si dovranno ricredere quando una tempesta di neve li colpirà e l’unico cibo è nella cesta della donna. Giunti in un hotel presieduto da un capitano prussiano li terrà in custodia a meno che la donna non si conceda a lui. Lei è molto patriottica e non vorrà mai giacere con il nemico, ma gli altri del gruppo che non vogliono rimanere fermi la convinceranno a cedere. Anche un paio di suore presteranno il loro sostegno alla causa spiegando che, teologicamente parlando, atti immorali per un bene più grande possono ancora essere considerati cristiani.







immagine dal film Dott. Zivago 1965






Jurij Andrèevič Živàgo, un medico appassionato di scrittura, si ritroverà durante la Grande Guerra a esercitare al fronte. Tornato poi in una Mosca che si prepara alla rivoluzione si rifugerà in un paesino sperduto fra gli Urali con la famiglia. Qui incontrerà Lara e tra i due nascerà un amore indissolubile e alternato da separazioni e convivenze non senza tante difficoltà. 

Il dottor Zivago credo sia il classico libro invernale scrive Pasternak: "C'era odore di incipiente inverno cittadino, di foglie d'acero calpestate, di neve fradicia, di fumo di locomotiva e di caldo pane di segale appena sfornato nella cantina del buffet della stazione". 
Neve sempre presente nella storia, bagnata, a fiocchi, a distese e dove viene anche tracciata da rivoli di sangue  rossastro, cosi come le finestre delle case ricoperte da uno spesso strato di ghiaccio. E poi il vento impietoso che fa sbattere porte e finestre correndo per tutti gli angoli e inseguendo, come fa il gatto col topo, gli ultimi resti di un fumo o di foglie secche.







Nel buio dell’inverno svedese, il Natale e le sue leggende, il Värmland, terra antica di laghi e di poeti, con le sue immense distese naturali e selvagge, la semplicità dei suoi abitanti, e gli antichi ricordi che ritornano. In queste atmosfere si svolgono i racconti di Selma Lagerlof La leggenda della rosa di Natale premio Nobel nel 1909, “la più grande scrittrice dell’Ottocento”, secondo Marguerite Yourcenar. Semplici storie senza tempo che ricordano la magia dei sogni e delle fiabe: un miracolo della notte di Natale nella foresta di Göinge, le avventure del suonatore di violino di Ullerund, la leggenda della miniera d’argento. Storie apparentemente ingenue, ma che rivelano un abilità di scrittura nel creare colpi di scena, insinuare arguzie, dosare candore e delicatezza.
Si dice che lo scrittore che riesce a toccare il lettore, è un bravo scrittore. Selma Lagerlof è una di queste.







Inedito in Italia è un classico della letteratura nordica  Il pastore d’Islanda  di Gunnar Gunnarsson (scrittore islandese 1889-1975), del 1936, molti concordano che Hemingway si ispirò a questo libro per scrivere le tribolazioni de Il vecchio e il mare.

Il pastore Benedikt, tutti gli anni per la prima domenica dell’Avvento, si mette in cammino per portare in salvo le pecore smarrite tra i monti. Solitario - perché nessuno osa sfidare il gelido e buio inverno islandese e quindi accompagnarlo - si fida solo del suo cane Leo e il montone Roccia, la “trinità” come li chiamano. Egli non sopporta l'idea che gli animali randagi indifesi, creature di Dio e senza meta, come lui, durante le tempeste di neve rimangano vittime della natura crudele.  Nel suo viaggio attraverso l’immenso deserto bianco, fra la furia della tormenta che congela le membra e cancella ogni orientamento fra cielo e terra, egli si troverà sul punto di cedere, ma sa che ciò significherebbe la morte. Con la stessa pazienza e testardaggine del personaggio de Il vecchio e il mare, quest’uomo arranca fra la neve invece dell’oceano al costo della fame, affrontando freddo e pericolo. Una parabola che viene narrata come un racconto popolare islandese con passione. Un piccolo libro che può rientrare fra i libri invernali.

 
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