22 ago 2014

 

Gli hotel nei romanzi. 5 Libri in alberghi seducenti

Un albergo trafficato può essere un ambiente seducente per uno scrittore. Ospita un ampio spettro di persone che non si conoscono, ma che trascorrono le notti sotto lo stesso tetto e vengono influenzati l’uno dall’altro in maniera inconsapevole come per esempio sentire reciprocamente acqua sporca che gocciola, oppure catturare frammenti di conversazioni negli ascensori o strane voci interiori fuori dal comune. Alcune coppie che si incontrano in una hall potrebbero diventare o essere partner per tutta la vita, oppure amanti in anonimato. Un gruppo di tre persone che arrivano alle 2 del mattino potrebbero essere colleghi di lavoro che hanno appena chiuso un accordo in un fuso orario diverso, o assassini che si sono recentemente disfatti di una loro vittima.


Shining di Stephen King sarebbe uno dei peggiori libri per pubblicizzare il settore alberghiero e del tempo libero, chi andrebbe a vivere in un hotel infestato, dove uno scrittore trova lavoro come custode nell'Overlook in un grande albergo montano fuori stagione ,sperando di recuperare il suo lavoro e porre fine al suo passato di alcolista. Le cose purtroppo non andranno bene. L'adattamento cinematografico di Stanley Kubrick ha reso il libro famoso, ma il romanzo è più tenebroso e più intuitivo.







Agatha Christie è una delle scrittrici che utilizza spesso la narrativa degli hotel come sfondo per i suoi crimini. In un buon numero dei suoi romanzi sono descritti camerieri che fanno cadere un vassoio da tè in stato di shock dopo essere entrati nella camera di un ospite appena morto. In questo Corpi al sole  Poirot spera in una vacanza tranquilla, ma come in ogni altra situazione che si rispetti, viene coinvolto in un omicidio diabolico. 






Ambientazioni esotiche sono alla base del romanzo di Deborah Moggach Marigold Hotel ovvero le avventure indiane di un gruppo di pensionati inglesi che vogliono godersi il sole e il caldo lontano dalla umida e fredda Inghilterra, attratti da un depliant con delle splendide foto, dovranno ricredersi quando si troveranno davanti un albergo malandato, e fatiscente come uno sbiadito ricordo dei tempi passati. L’umanità però di chi lo dirige successivamente ripristinerà un angolo perduto d’Inghilterra, e gli ospiti subendo il fascino del luogo e delle culture diverse ritroveranno se stessi. 
Da questo libro nel 2012 venne tratto l’omonimo film con Judi Dench e Maggie Smith. 





Un altro libro che ha avuto una transizione dalle pagine allo schermo è Psycho di Robert Bloch. In questo caso, con una colonna sonora stridula, una campagna desolata creata da Alfred Hitchcock, e una rappresentazione allora senza precedenti di una donna seminuda accoltellata nella doccia. Qui nel romanzo in una notte buia e tempestosa Mary Crane intravede un neon spento che annuncia il motel Bates. E’ esausta e desiderosa di una doccia calda e un letto per la notte. La sua camera sa di muffa, ma è pulita e l'impianto idraulico funziona. Norman Bates, il proprietario,  ha dei modi gentili, anche se può sembrare un pò strano. Mary non sa cosa l’aspetta. Tutti conoscono il film, ma il libro rivela molto più della mente terrificante di Norman Bates e fornisce ancora suspense e orrore, anche se si è già vista la versione cinematografica.







Nella Berlino degli anni ‘20 il Grand Hotel  di Vicky Baum è considerato simbolo di vita privilegiata, un sogno di massa. Alcune persone si fermano in questo albergo e nei successivi cinque giorni le loro vite si intrecciano, i loro destini ruotano come la bussola dell’ hotel che gira continuamente. 
Un bel truffatore, un ballerino russo, un industriale invischiato in una crisi con il suo socio, una segretaria seducente che vuole fare l’attrice, un provinciale intento a vivere la bella vita per la prima volta; più altro personale vario dove la loro invidia e le preoccupazioni sono soffocate dentro le loro uniformi.
Ma il vero eroe di Baum è l'hotel stesso. Con il suo fascino superficiale, le orchestre jazz e i violini svettanti, le sue numerose piste da ballo, le guerre di classe e di clienti in difficoltà, i quali sono impegnati in una sorta di mascherata, come se i personaggi dentro le pareti dell’albergo, rappresentassero una città al contrario, un allegoria dell’allora metropoli berlinese. 
Da segnalare anche qui l'omonimo film capolavoro del 1932 vincitore di un premio Oscar con la diva Greta Garbo e la citazione famosa di uno dei protagonisti Grand Hotel... Gente che viene... che va... Tutto senza scopo.



I libri 


Shining di Stephen King, Bompiani 2014
Corpi al sole di Agatha Christie, Mondadori 2003
Marigold Hotel di Deborah Moggach, Elliot 2013
Psycho di Robert Bloch, Il saggiatore 2014
Grand Hotel di Vicky Baum, Sellerio 2009




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